Mangiare Bio e Spendere Poco
Pubblicato da Graziella Tortorelli - 6 aprile , 2010 | 2 Commenti
Non è detto che consumare alimenti biologici sia sinonimo di spendere di più: te lo dimostro.
Uno dei pensieri più diffusi è quello che per mangiare bene servono buone disponibilità economiche e che gli alimenti “biologici” fanno parte di un mercato di nicchia al quale non tutti possono accedere.
Per fortuna le cose non stanno proprio così: negli ultimi anni i prodotti non trattati con la chimica di sintesi sono diventati sempre più diffusi e a portata di mano grazie alla moltiplicazione dei negozi specializzati, ai sempre più numerosi mercatini locali (mercati contadini), alle fiere mensili del biologico presenti ormai in numerose città, per non parlare delle grandi catene di supermercati e dei gruppi di acquisto.
Attraverso i mercatini e i gruppi d’ acquisto ci si può rifornire di alimenti bio direttamente dal produttore, senza intermediari, con ottimi vantaggi economici per il produttore stesso, per il consumatore finale ed anche per l’ambiente, grazie al minor spostamento di merci.
Un’idea Sbagliata
Quest’idea dell’elevato costo degli alimenti sani nasce probabilmente anche dall’esserci abituati a consumare verdure fuori stagione, pomodori crudi , melanzane e peperoni tutto l’anno; così come cibi pronti (ti basta pensare a quanto è scontato far colazione con i biscotti industriali o acquistare pizza surgelata!), che per costare poco, a volte meno delle materie prime di partenza, devono essere prodotti con ingredienti economici, sfruttando l’ambiente e le risorse umane.
A volte costa meno la pasta bianca di quella integrale…E il costo della raffinazione? Questo basso prezzo, chiaramente, poi ci torna indietro con gli interessi!.
Forse già il fatto che gli alimenti vengano etichettati come “biologici” ce li fà percepire come alimenti di nicchia; diverso sarebbe se avvenisse il contrario, cioè se entrando dal fruttivendolo trovassimo frutta e verdura non trattata senza alcuna etichetta, ed in un’altra zona ci fosse un bel cartello con la scritta “prodotti vegetali con sostanze chimiche”….!
Il Poco Valore del Cibo
Ci siamo abituati anche a dare poco valore a quello che mangiamo. Lo scarso valore del cibo lo insegnamo già ai nostri bambini dall’asilo quando sotto i loro occhi, quotidianamente, gettiamo nella pattumiera tutto il cibo avanzato.
Fino a qualche decennio fa, ed in molte famiglie e popolazioni ancor oggi, gli avanzi sono considerati preziosi e possono essere trasformati in piatti prelibati: dalle polpette alle minestre, dalla pasta fritta alla macedonia…che forse dovremmo rivalutare. Se il cibo viene gettato con tanta facilità vuol dire che vale poco e deve costare poco.
Prezzi Distorti
L’odierna filiera agro-alimentare e il mercato globale hanno portato ad una strana situazione del mercato, dove gli alimenti che hanno subito una maggiore lavorazione industriale (e quindi in teoria costi aggiuntivi maggiori) costano meno di frutta e verdura o della somma delle loro materie prime, così come avviene per esempio per i biscotti e numerosi alimenti pronti.
La conseguenza dell’attuale distorsione dei prezzi, della scarsa educazione alimentare e delle martellanti campagne pubblicitarie di alcuni prodotti è l’incoscenza con cui spesso riempiamo il carrello della spesa.
Quali sono dunque i criteri da seguire per fare la spesa in modo adeguato alle nostre tasche, salvaguardando allo stesso tempo la salute?.
Secondo le linee guida per una sana alimentazione italiana e secondo quelle del Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (Wcrf), per mantenerci in buona salute, prevenire malattie tumorali, cardiovascolari, sovrappeso e obesità dovremmo mangiare quotidianamente cereali integrali, legumi, semi oleosi, frutta e verdura, accompagnati per chi vuole da porzioni, alternate durante la settimana, di proteine animali.
I cereali integrali sono delle ottime fonti di fibre (necessarie per regolare il transito intestinale), minerali (ferro, magnesio, zinco), vitamine del gruppo B e, se consumati insieme ai legumi, apportano buone quantità di proteine complete.
Inoltre legumi e cereali, se consumati integrali, contengono preziose sostanze come fitoestrogeni, i lignani e molte altre, fondamentali per la prevenzione di numerose malattie tumorali, soprattutto legate agli organi riproduttivi (prostata, ovaio, mammella) ed inoltre danno un valido aiuto a noi donne per entrare in menopausa più dolcemente, senza bisogno di ricorrere agli ormoni sintetici o ai fotoestrogeni concentrati della soia.
Nello scegliere alimenti integrali da mettere nel carrello della spesa, l’ideale sarebbe dare la priorità ai cereali in chicchi, indubbiamente più vitali dei loro prodotti trasformati; infatti se messi in ammollo germogliano, e inoltre sono meno costosi (il farro in chicchi costa molto meno della pasta ottenuta dallo stesso cereale).
Fonte: aam Terra Nuova
Fonte Foto: ‘BioCordoba 19‘